In precedenza ho scritto un blog su tutto ciò che devi sapere sul linguaggio dei segni. Il modo in cui funziona internet è che una volta fatta la tua ricerca, vieni bombardato da tutto ciò che ha a che fare con questo argomento. Fortunatamente, a volte c’è qualcosa di bello nel mezzo e non volevo tenerti nascosto questo. Attenzione: tieni pronta una scatola di fazzoletti.
Mentre cercavo ancora una volta di capire come funziona Youtube, mi è stato consigliato questo filmato. Sono un’amante dei matrimoni e con le recenti ricerche sul linguaggio dei segni, quindi non mi ha sorpreso e ho dovuto vederlo.
Linguaggio dei segni e musica
Forse non ci hai pensato molto, almeno io non ci ho pensato, ma oltre ai testi parlati, è ovviamente possibile rappresentare i testi cantati anche attraverso il linguaggio dei segni. Ed è proprio quello che succede in questa clip: gesticolare le parole del testo da cantare, e come! Naturalmente, la clip è stata visualizzata oltre 4 milioni di volte per un motivo…
Sfondo del film su Youtube
Il video su YouTube parla dell’americana Ally, che qualche anno prima del suo matrimonio ha avuto un grave incidente, è finita in ospedale e non riusciva a parlare. Per comunicare si è quindi affidata al linguaggio dei segni e a una lavagna bianca. Da allora si è ripresa ed è arrivato il momento del suo matrimonio.
Beh, un padre che dà in sposa la propria figlia è sempre un fenomeno (sì, anche noi uomini abbiamo dei sentimenti), ma questo caso rientra nel superlativo. Infatti, ora, anni dopo l’incidente, durante il suo matrimonio, il padre “canta” la bellissima I Loved Her First degli Heartland, sì, nel linguaggio dei segni. È un momento davvero speciale ed emozionante. So dove va il premio per il padre dell’anno, caspita quanto è intelligente e impressionante!
Il film su Youtube
Ok, eccoti servito. Prima di premere il tasto play, controlla di avere a portata di mano un numero sufficiente di fazzoletti (anche un rotolo di carta da cucina o di carta igienica va bene) e poi ti auguro una buona visione.
Sii onesto: non l’hai tenuto asciutto, vero?